UN PEZZO DI ME
Il caldo mi arriva sul viso appena salgo in moto, mi coglie di sorpresa in contrasto al fresco dei muri antichi di casa mia. Sembra un enorme phon che mi scalda il cuore e l’anima, in una giornata così assolata che sembra pieno agosto. E’ delizioso stare seduti comodi sul sellino posteriore della moto e vedere nuove prospettive, senza che un tettuccio o l’attenzione alla guida mi impediscano di cogliere.
La prima cosa che percepisco è l’inebriante profumo dei tigli, così forte che mi sembra di entrare in un barattolo di miele. Tigli che si alternano a gelsomini, che si alternano ad oleandri. Mi domando: ma anche gli scorsi anni li sentivo così intensi, questi profumi?
Questi due anni di pan-endemia, l’ho già detto, hanno acuito i miei sensi. Il mio sentire si è fatto più forte. E soprattutto, sono successe cose che mi hanno obbligato a modificare i ritmi.
Rallentare, dopo anni di vita, lavoro, viaggi ed esperienze vissute a velocità supersonica, è una sfida difficile da vincere. Perché quando un’abitudine diventa tale è complicato lasciarla andare. Perché quella modalità di correre diventa prima normalità, poi bisogno ed infine urgenza.
Come mi sembra tutto strano e sognante, ora che i ritmi sono cambiati! La vita mi ha obbligato a scegliere un nuovo modo di vedere la vita. Scelte difficili, ma in qualche modo guidate. Opzioni di esistenza mai considerate, ma sotto sotto sussurrate. Ed ancora mi stupisco nello stupirmi di quanto l’Universo abbia più fantasia di me, che certo non manco di immaginazione ed inventiva.
Cambiare casa e vivere praticamente in campagna è un toccasana per l’anima, ma per poterlo apprezzare bisogna girare l’interruttore sulla modalità ‘slow’. Sennò ti fai male.
E in questo piccolo viaggio così placido, luminoso e colorato vedo luoghi vicini che non conosco e mi sembra assurdo e incoerente che mi siano nuovi. Io, quella che storce il naso verso chi vuole sapere tutto sulle proprie vite precedenti, ma non conosce nulla dei propri nonni e bisnonni, faccio proprio lo stesso! Conosco a memoria ogni viewpoint e campground del Joshua Tree National Park, ma non conosco le sponde del lago di Como!
Siamo tanto bravi a vedere lontano, ma il vicino non lo sappiamo apprezzare. Questa è la mia lezione quotidiana per ricordarmi cosa significa ‘stare nel qui ed ora’ e godere di tutto ciò che diamo per scontato, solo perché è facile da raggiungere. Penso proprio a questo, mentre mi gusto un aperitivo senza tempo e senza corse, finalmente.
Ed allora, benvenuto ritmo lento nella mia vita! Ti stavo anelando da tempo, ma me lo ero scordato.
Ingrid Cella – ingridlibra.com
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